La sezione fiorentina della LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, da anni persegue diversi obiettivi che mirano ad accompagnare il malato oncologico, e non solo, in tutte le difficile fasi della sua condizione: prima, durante e dopo la malattia oncologica. Prevenzione, assistenza e rieducazione sono i cardini delle loro attività che ruotano intorno alla figura del volontario e si basano sulle competenze di professionisti messe a servizio di chi ne ha bisogno.
Ida Cipparrone, presidente LILT – sezione Firenze, intervistata per Salute-Italia.it
Come e quando nasce la sezione Lilt di Firenze e con quale scopo?
La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) è un Ente Pubblico su base associativa che opera sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con la vigilanza del ministero della Sanità e ha come compito istituzionale primario la prevenzione oncologica. Nasce nel 1922 e quest’anno festeggia 90 anni di prevenzione!I primi atti relativi alla sezione di Firenze risalgono al 1927, ma è dal 1994 che l’associazione si configura con le caratteristiche attuali, operando autonomamente come onlus nel quadro delle direttive e sotto il coordinamento della sede centrale di Roma e del comitato regionale di riferimento. L’impegno della Lilt nella lotta contro i tumori si dispiega principalmente su tre fronti: la prevenzione primaria (stili e abitudini di vita), quella secondaria (promozione di una cultura della diagnosi precoce) e l’attenzione verso il malato, la sua famiglia, la riabilitazione e il reinserimento sociale.
Quali sono le attività messe in campo per dare sostegno ai malati e alle loro famiglie?
La Lilt è presente a Firenze e provincia con l’obiettivo di dare appoggio prima (con attività di prevenzione ed educazione alla salute tra i giovani e nelle scuole, gruppi per smettere di fumare, informazione), durante (con il “Camo-Centro Aiuto al malato Oncologico”, il servizio di assistenza domiciliare) e dopo la malattia oncologica (“Donna come prima”, il servizio per le donne operate al seno). All’interno del nostro sito è possibile trovare una descrizione dettagliata delle attività e le modalità di accesso, ma vorrei raccontarvi brevemente le caratteristiche dei nostri servizi.
Il servizio “Camo” inizia la sua attività con le attuali modalità nel 2001, in seguito alla stipula di un accordo con l’Azienda Sanitaria fiorentina che prevede, con una convenzione a totale carico della Lilt, la collaborazione con le Unità di Cure Palliative dell’azienda stessa, mentre gli aspetti riguardanti le cure di fine vita vengono svolti dalle equipe medico-infermieristiche delle Ucp (alcune di queste figure sono a carico della Lega). E’, inoltre, compito del Camo fornire ausili sanitari (come letti ospedalieri, carrozzine, ecc…) e aiutare o coadiuvare i pazienti e i loro familiari nel disbrigo di pratiche amministrative, per esempio richieste di invalidità.
Il servizio “Donna Come Prima”, invece, è nato nel 1986 per dare un concreto aiuto a tutte le donne colpite da tumore del seno. Dal 2005 si è trasferito nella sede del CeRiOn – Centro di Riabilitazione Oncologica, nato grazie alla collaborazione tra l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica e la Lilt, con la convinzione che la presenza attiva del volontariato (in questo caso 30 volontarie che hanno seguito un corso di formazione) possa essere di grande aiuto per le persone che si trovano ad affrontare un momento particolare e impegnativo come quello che riguarda la riabilitazione dopo un intervento oncologico. Infine, la sezione fiorentina della Lilt si è sempre impegnata soprattutto nell’ambito della prevenzione primaria, che riguarda essenzialmente lo stile e le abitudini di vita della persona. In questo ambito si è distinta in modo particolare nella lotta ai danni da tabagismo, con i Gruppi di Disassuefazione dal Fumo (GDF) e gli interventi di sensibilizzazione nelle Aziende e nelle Scuole del territorio.
Quali sono gli obiettivi che avete portato a termine e in cosa consistono?
In tutti questi anni i progetti si sono susseguiti in un crescendo di obiettivi raggiunti che hanno affiancato le attività istituzionali di prevenzione e sostegno al malato. Dall’acquisto di apparecchiature sanitarie a sostegno del Servizio Pubblico alla partecipazione ai programmi di screening, in particolare nella provincia, dalle borse di studio erogate a giovani ricercatori alle centinaia di persone che hanno smesso di fumare grazie ai nostri gruppi.
Un obiettivo raggiunto a cui siamo molto legati e che è stato il risultato di una unione di forza fuori dal comune, è la nascita del CeRiOn – Centro di Riabilitazione Oncologica Firenze a cui accennavo prima. Nel 2005, grazie anche ai contributi di “Corri la Vita”, la grande manifestazione ideata da Bona Frescobaldi e organizzata dalla Lilt Firenze, nasce questa nuova realtà a Villa delle Rose, sulle colline di Careggi. Si tratta del primo caso di collaborazione tra Servizio Pubblico (l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica) e una associazione di volontariato come la nostra. Attualmente come Lilt sosteniamo in particolare tutta la parte di Psiconcologia, oltre a essere presenti al centro con le nostre volontarie del servizio “Donna come prima”.
In che modo viene attuata la promozione della cultura della diagnosi precoce sul vostro territorio di competenza?
La Regione Toscana è da sempre in prima linea in questo ambito e ha sviluppato un programma di prevenzione che prevede lo screening per seno, collo dell’utero e colon. Sono inviti periodici rivolti alla fascia di popolazione considerata per età più a rischio, che prevedono esami gratuiti quali mammografia, pap test o ricerca del sangue occulto nelle feci. Una diagnosi precoce, risultato di uno screening attivo, è sicuramente responsabile di molte guarigioni. Citando la campagna di informazione che è stata fatta, sono davvero esami che possono salvare la vita. Suggerisco di rivolgersi al proprio medico curante che saprà dare maggiori informazioni e indirizzare al meglio.
Qual è il ruolo dei volontari e quanto sono indispensabili per le vostre attività?
I volontari sono il cuore della Lilt, sono il motore primo grazie al quale l’associazione può portare avanti attività e progetti. Ci aiutano in segreteria, nella raccolta fondi, nei Servizi Camo e Donna come prima. I volontari sono l’immagine “itinerante” della Lilt: quando sono ad un banchino in piazza per raccogliere donazioni, quando partecipano a convegni o incontri per raccontare la loro scelta, quando informano e aiutano un malato.
C’è anche un volontariato verso il quale stiamo puntando molto: è il volontariato dei professionisti, di coloro cioè che mettono gratuitamente a nostra disposizione le proprie competenze professionali, permettendo alla Lilt di risparmiare risorse che vanno così a sostegno delle attività istituzionali. Avvocati, grafici, idraulici o giardinieri: in un’associazione come la nostra c’è tanto da fare e faccio appello a tutti i professionisti per darci una mano!
In base alla vostra esperienza, come negli ultimi anni è cambiato l’approccio verso questo tipo di patologia da parte dei pazienti?
Le persone che seguiamo al CeRiOn ci dicono che nonostante il tumore sia una malattia sempre più curabile, l’impatto con una diagnosi di tipo oncologico è sempre molto forte e traumatico, è una frattura che interrompe lo scorrere quotidiano della vita, è sinonimo di paura, stress emotivo, sbandamento, difficoltà. Al giorno d’oggi, tuttavia, grazie alle straordinarie conquiste della medicina e alla grande attenzione che viene data alla riabilitazione, si nota come, una volta “presi in carico” dall’equipe e accompagnati nel percorso terapeutico, gli aspetti emotivamente negativi e le ansie vengono molto contenuti e anzi migliorano le prospettive del futuro. La vicinanza delle associazioni di volontariato in questo aiuta molto, perché spesso i volontari che si interfacciano con i malati sono persone che a loro volta hanno vissuto lo stesso percorso (come molte delle volontarie del nostro Servizio di Donna come prima) e sono testimonianza vivente che dalla malattia si può uscire e tornare a vivere una vita completa e soddisfacente.
Cosa rende possibile l’attività della LILT?
Quello che ci permette di portare avanti le attività di prevenzione e quelle a sostegno dei malati è la generosità dei soci e dei donatori: con il loro contributo, come i volontari, diventano i veri protagonisti della nostra lotta contro il cancro.
Spesso arrivano in Lega dei bollettini postali in cui, con calligrafia d’altri tempi, nella causale ci viene chiesto scusa per non poter contribuire di più, magari perché la pensione è quella che è. Rimaniamo sempre senza parole davanti a questi esempi di altruismo e generosità. Ognuno contribuisce come può, ma ogni donazione che arriva, dalla più piccola alla più grande, partecipa allo stesso modo al lavoro della Lilt, proprio perché fatta con il cuore. A tutti coloro che ci sostengono, con donazioni, con la quota sociale, con il 5×1000 o con il loro tempo per fare volontariato, va il nostro grazie più grande.
Un invito ai lettori affinché scelgano LILT per donare il 5×1000 nella prossima dichiarazione dei redditi.
Oltre a sostenere le attività di supporto al malato oncologico e alla sua famiglia, quest’anno vorremmo finalizzare i proventi del 5×1000 in particolare al settore della Prevenzione. Il nostro obiettivo primario è informare adeguatamente e promuovere stili di vita corretti per andare incontro ad una popolazione più consapevole dell’importanza di non fumare, di praticare attività fisica, di avere un’alimentazione equilibrata, e di conseguenza una popolazione più sana. “Prevenire è meglio che curare” non deve essere uno slogan sterile, ma la convinzione di poter creare una vera cultura della Prevenzione, con gli interventi che facciamo nelle scuole, coinvolgendo i giovani, i loro insegnanti, le famiglie e la popolazione in generale. La prevenzione, ad oggi, sia dal punto di vista di stili di vita che dell’adesione alle campagne di diagnosi precoce, è l’arma più efficace per combattere il cancro. Grazie di cuore a chi vorrà darci fiducia in questa sfida con la sua firma, indicando il nostro codice fiscale 94051880485 nel riquadro del Sostegno alle Associazioni di Volontariato.
Riferimenti:
www.legatumorifirenze.it
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