Sempre più persone, nell’ambio di siti web, blog, forum, social network si scambiano informazioni, inviano commenti, chiedono consigli o consulenze riguardo la loro salute. Se ciò rappresenta un innegabile vantaggio per gli utenti, di contro li espone a potenziali rischi connessi alla pubblicazione e alla diffusione on line dei dati relativi alla loro salute.
Le nuone linee guida diffuse dal Garante per la Protezione dei Dati Personali riguardano proprio i gestori dei siti web dedicati esclusivamente alla salute, a forum e blog, sezioni di portali, nonché social network, attraverso i quali si svolgono attività di carattere meramente divulgativo e conoscitivo e che si occupano di tematiche sulla salute con finalità di sensibilizzazione e confronto.
Il Garante, con il nuovo provvedimento, approvato lo scorso 25 gennaio e che non riguarda i servizi di assistenza sanitaria on line e la telemedicina, fornisce indicazioni e raccomandazioni, allo scopo di prevenire i rischi connessi alla pubblicazione e diffusione dei dati relativi alla salute in internet e, in particolare, di evitare un’impropria esposizione delle persone e dei loro dati più intimi nella rete. Ciò anche al fine di consentire agli utenti di partecipare, con maggior consapevolezza, a questi spazi di scambio di informazioni e di reciproca manifestazione di solidarietà.
Maggiori tutele, dunque, per chi è iscritto a social network dedicati alla salute, partecipa a blog e a forum di discussione o segue siti web che si occupano esclusivamente di tematiche sanitarie. Da oggi in poi i gestori di questi siti, che prevedano o meno la registrazione degli utenti, saranno tenuti a fornire agli utenti una specifica “avvertenza”, che informi sui rischi di rendersi identificabili sul web in relazione alla propria patologia. E questo anche alla luce della possibilità che tali informazioni possano essere indicizzate dai motori di ricerca generalisti o conosciuti dalla generalità degli utenti internet e non dai soli iscritti al sito.
L’utente, così avvisato, potrà fare attenzione e decidere in modo più consapevole se inserire o meno dati personali (es. nome, cognome, email etc.) che possano rivelare, anche indirettamente, la propria identità o quella di terzi, così come se pubblicare foto o video che consentano di rendere identificabili persone e luoghi. L’utente sarà invitato a dare conferma di aver preso visione dell’ “avvertenza di rischio”, barrando un’apposita casella.
I siti che prevedono la registrazione saranno tenuti anche ad informare gli utenti sugli scopi per i quali i dati sono richiesti, sulle modalità del loro trattamento, sui tempi di conservazione, sul diritto di cancellare, aggiornare, rettificare o integrare i dati così raccolti, come previsto dal Codice privacy.
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