E’ stata pubblicata la seconda parte della linea guida sul taglio cesareo, l’intervento chirurgico che sostituisce il parto naturale in caso di complicazioni.
Messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità, “Taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole”, è dedicato ai temi dell’appropriatezza della pratica chirurgica nell’assistenza alla nascita. Tale documento, edito a circa due anni dalla pubblicazione della prima parte che era focalizzata sugli aspetti della comunicazione alle donne, è destinato al personale medico ma è anche corredato da una versione per le future mamme.
“In Italia il taglio cesareo è sempre più diffuso tanto da far pensare che sia spesso consigliato per ridurre i rischi legati al parto e migliorare la salute delle donne e dei neonati. Non è sempre così. – si legge sull’opuscolo messo a punto dal Sistema Nazionale per le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità – Il taglio cesareo è un intervento chirurgico non privo di rischi e deve essere eseguito solo se si verificano alcune condizioni mediche che lo rendono necessario. Per questo motivo, prima di programmare un taglio cesareo, è importante discutere i pro e i contro con il medico che ti assiste”.
Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2010 la percentuale di cesarei ha mostrato una lieve diminuzione: l’incidenza è stata del 38,2% contro il 38,4% nel 2009 e il 38,3% del 2008. I valori massimi di cesarei sono stati registrati in Campania (61,6%) e Sicilia (52,8%), e cifre superiori al 40% si rilevano in tutte le regioni del centro-sud, ad eccezione della Sardegna. Una percentuale considerata troppo alta rispetto al tetto massimo del 15% fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ma i casi in cui è preferibile il taglio cesareo programmato rispetto al parto naturale sono, in realtà, pochi, tra cui:
- Il feto è ancora in posizione podalica al termine della gravidanza;
- La placenta copre completamente o parzialmente il passaggio del feto nel canale del parto (quella che i medici chiamano placenta previa);
- Si è diabetica e, allo stesso tempo, il peso stimato del feto supera probabilmente i 4,5 chilogrammi.
Al contrario non è indispensabile se:
- Se si aspettano due gemelli e se entrambi si trovano in posizione cefalica al termine della gravidanza;
- Se il travaglio inizia prima del termine della gravidanza;
- Se si è già partorito una volta con il cesareo.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del SNLG-ISS (Sistema nazionale per le linee guida – Istituto superiore di sanità).
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