Oggi è la Giornata Europea dell’Epilessia (European Epilepsy Day), una preziosa occasione per parlare di una patologia che colpisce adulti, anziani e bambini, costretti a fare i conti anche con tanti pregiudizi sociali. L’epilessia è, tra le malattie neurologiche, una delle più diffuse, tanto che è riconosciuta come malattia sociale.
La ricorrenza è tradizionalmente coincidente con il giorno di San Valentino – vescovo di Terni martirizzato a Roma per decollazione nel 273 che, simboleggiando il concetto di “perdere la testa” come succede simbolicamente anche agli innamorati, ne è il benefattore – ed è anche protettore delle persone affette da epilessia.
Oggi è una occasione importane non solo per sensibilizzare i cittadini sulla patologia, ma anche per comunicare a chi ne è affetto che non è solo. Lennox, grande epilettologo americano, scrisse: “Il soggetto con epilessia soffre più che per la sua malattia, per tutto ciò che essa comporta, soprattutto a livello sociale”. La discriminazione sociale tuttora esistente, infatti, spinge spesso i pazienti e le famiglie a vivere la malattia con disagio e vergogna e quindi a nasconderla. Per questo sono fondamentali le campagne di informazione di massa che hanno l’obiettivo di sconfiggere il pregiudizio.
Nei paesi industrializzati l’epilessia interessa circa 1 persona su 100. Sono 6 milioni le persone in Europa affetti da una delle tante forme di epilessia in fase attiva, cioè con crisi persistenti e tuttora in trattamento: il 65% di questi controlla le crisi con adeguate terapie, il 5% guarisce, mentre il 30% è tuttora in condizione di farmaco resistenza.
In Italia la malattia interessa circa 500.000 persone e fa registrare circa 25.000 nuovi casi ogni anno. Recenti studi riportano un’influenza del 2% in generale e sino al 5% nell’infanzia. I maggiori picchi di incidenza si hanno nei bambini e nei giovani adulti e negli anziani.
L’AICE (Associazione Italiana contro l’Epilessia) e la LICE (Lega Italiana contro l’Epilessia) anche quest’anno saranno presenti nelle piazze italiane, per sostenere la campagna denominata “Per San Valentino accendi il cuore per l’epilessia, dona alla ricerca” con l’obiettivo non solo di raccogliere fondi da destinare alla ricerca, ma anche di fornire informazioni corrette sull’epilessia, di conoscere le manifestazioni della malattia, le modalità per affrontare situazioni di difficoltà o di emergenza e le problematiche connesse alla patologia.
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