L’acido folico è una vitamina del gruppo B molto importante per l’organismo, soprattutto durante il periodo della gravidanza. L’acido folico, o vitamina B9, è infatti una sostanza che serve per la crescita e la moltiplicazione cellulare, per la sintesi del DNA, delle proteine e per la formazione di emoglobina. Dunque l’organismo umano si serve normalmente della vitamina B9 per costruire cellule e, in secondo luogo, per prevenire una particolare forma di anemia detta “megaloblastica”, caratterizzata da globuli rossi più grandi del normale e contenenti poca emoglobina, la sostanza che serve a trasportare ossigeno agli organi e ai tessuti.
Un’alimentazione completa ed equilibrata è in genere sufficiente a fornire il fabbisogno quotidiano (0,2 mg) di acido folico che, tuttavia, raddoppia in gravidanza (0,4 mg) perché il feto attinge dalle riserve materne per il suo sviluppo, e in altre particolari condizioni, come l’uso di particolari farmaci, consumo improprio di alcool, diabete insulino-dipendente, morbo celiaco, leucemia. Nella mamma l’assunzione di acido folico è utile a prevenire il rischio di anemia, ossia la carenza di emoglobina nel sangue. Nel bebè, invece, previene difetti del Tubo Neurale (DTN), compresa la spina bifida e l’anencefalia.
Con il termine DTN si identificano le malformazioni del sistema nervoso centrale dell’embrione in sviluppo (difetti congeniti). Il tubo neurale è, infatti, la struttura da cui si formano il cranio, il cervello, la colonna vertebrale e il midollo spinale. Esso si chiude entro 30 giorni dal concepimento (solitamente tra il 17esimo e il 29esimo giorno), quando la donna spesso non sa ancora di essere incinta. Perciò, data l’importanza dell’acido folico in questa fase, tutte le donne che programmano una gravidanza dovrebbero assumere acido folico giornalmente, sia tramite la dieta che con integratori, perlomeno nel mese precedente il concepimento e per i primi tre mesi di gravidanza.
È importantissimo comunque fornire all’embrione un adeguato apporto di acido folico durante le 4-8 settimane di vita, periodo in cui avviene la formazione dei principali organi. E’ stato dimostrato infatti che l’assunzione quotidiana di acido folico durante la gravidanza è in grado di ridurre del 50-70% l’insorgenza di anomalie a carico del sistema nervoso embrionale. L’assunzione di questa vitamina, inoltre, diminuisce la possibilità di attacchi cardiaci, cancro e diabete ed è stata riscontrata la sua utilità nella prevenzione di alcune malformazioni del sistema nervoso dei nascituri.
Sono particolarmente ricche di acido folico: le verdure a foglia verde (es. insalata, spinaci, broccoli, ecc.), i legumi, il fegato, alcuni tipi di frutta, tra cui il limone e le arance, il lievito, il latte e i cereali. E’ consigliabile consumare frutta e verdure crude, in quanto la cottura dei cibi ne distrugge circa il 90%.
La cosiddetta dieta mediterranea garantisce di norma, un sufficiente apporto di acido folico all’organismo, ma purtroppo non basta soltanto consumare gli alimenti giusti. Bisogna tenere presente, infatti, che questa vitamina viene distrutta non solo con la cottura, ma anche se gli alimenti che la contengono vengono esposti direttamente ai raggi solari. Per aiutare l’embrione a svilupparsi regolarmente ed essere sicuri di fornirgli la dose giornaliera di acido folico è necessario un apporto aggiuntivo, che può essere introdotto in due modi: o assumere ogni giorno farmaci che lo contengano dietro, ovviamente, indicazione del proprio ginecologo, oppure consumare alimenti addizionati con acido folico, specifici per le mamme in gravidanza.
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