La vaccinazione si fonda sulla memoria immunologica, una proprietà distintiva del sistema immunitario. Le sue cellule specializzate, i linfociti, sono programmati per rispondere ad ogni stimolo antigenico, prodotto da sostanze di natura proteiche estranee all’organismo. Al primo contatto con l’antigene, i linfociti dotati di recettori complementari per quell’antigene, lo catturano nella loro membrana cellulare.
Questo da inizio a una reazione all’interno della cellula linfatica che porta alla proliferazione di quel tipo di linfocita (clone) specifico per quell’antigene. In questo modo si costituisce una schiera di cellule che riconosceranno successivamente l’antigene e risponderanno producendo anticorpi specifici o opponendosi direttamente all’agente infettante.
Poiché vaccinarsi comporta avere a che fare con agenti patogeni o tossine molto pericolosi, come il bacillo tubercolare, il poliovirus, la tossina tetanica occorre disporre di virus, batteri che siano stati attenuati o uccisi, cioè privati della loro virulenza o tossicità. Il livello di sicurezza delle vaccinazioni attualmente in uso è molto elevato, i rischi sono infatti di gran lunga inferiori alle possibili conseguenze delle malattie che la vaccinazione è in grado di prevenire.
Le vaccinazioni si dividono in obbligatorie, raccomandate e consigliate in determinate circostanze. Le vaccinazioni obbligatorie, prescritte per legge, per tutti i nuovi nati sono l’anti-poliomielitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica e l’anti-epatite B. Il vaccino commerciale più usato associa l’anti-tetanica, l’anti-difterica all’anti-pertosse, che è tra quelle raccomandate, perché comporta gravi rischi se contratta prima dei 18 mesi. Rientrano tra le raccomandate per i nuovi nati anche le vaccinazioni anti-morbillo, anti-rosolia e anti-parotite e anti-Hemophilus influenzae B (HiB).
La I dose di DPT (anti-difterite, anti-tetano e anti-pertosse), di anti-polio, anti-epatite B e HB si effettua al terzo mese di vita; la II dose al quinto mese; la III dose tra l’undicesimo e il dodicesimo mese di vita.
La I dose di MMR (anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia) viene somministrata tra il XIII e XV mese di vita.
La IV dose di anti-polio a 3 anni. A 5 o 6 anni il richiamo della DTP. A 11 o 12 anni la II dose di MMR e a 14 o 15 anni il richiamo della DTP.
Sono, inoltre, disponibili altri vaccini, utili a prevenire alcune malattie del bambino, come i vaccini contro l’influenza, lo pneumococco, la meningite C e la varicella. Sono vaccini sicuri ed efficaci, raccomandati per bambini ad elevato rischio.
Per la popolazione adulta alcune vaccinazioni sono obbligatorie per determinate categorie di persone e di lavoratori. La vaccinazione anti-tetanica è obbligatoria, oltre che per tutti gli sportivi affiliati al CONI, per i lavoratori agricoli, i metalmeccanici, gli operatori ecologici, gli stradini, i minatori e gli sterratori.
Le vaccinazioni anti-meningococcica, anti-tifica, anti-diftotetanica, anti-morbillo-parotite-rosolia sono, invece, obbligatorie per tutte le reclute all’atto dell’arruolamento.
Altre vaccinazioni obbligatorie per taluni soggetti specifici sono l’anti-tubercolare con BCG per medici, operatori sanitari e e chiunque, a qualunque titolo, con test tubercolinico negativo, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi multifarmacoresistenti, oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa essere sottoposto a terapia preventiva, perché presenta controindicazioni cliniche all’uso di farmaci specifici.
Inoltre la legge 388/2000 conferisce alle Regioni, in casi di riconosciuta necessità e sulla base della situazione epidemiologica locale, la possibilità di disporre l’esecuzione della vaccinazione anti-tifica in specifiche categorie professionali, come ad esempio gli operatori del settore alimentare.
E’ bene infine ricordare che i vaccini sono controindicati nelle malattie acute, nei soggetti con gravi disordini immunitari, in caso di gravi reazioni avverse dopo la prima somministrazione e nei soggetti affetti da disturbi neurologici.
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