La gravidanza è un momento molto importante nella vita di una donna, per molte irrinunciabile, ma non per questo privo di acciacchi e inconvenienti. Avvertire una intensa sensazione di bruciore dopo aver mangiato e, soprattutto durante la notte, è uno di questi che (è proprio il caso di dire) affligge, la futura mamma soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza.
La pirosi, così viene chiamato tale disturbo, è un fastidio comune che non comporta tuttavia nessuna conseguenza né per la mamma né per il bebè. Consiste in una forte sensazione di bruciore che si estende dalla bassa gola fino alla parte inferiore dello sterno, causata dalla diminuita mobilità gastrica, a sua volta dovuta all’azione miorilassante del progesterone prodotto dalla placenta e dai movimenti peristaltici gastrici che si modificano.
Il progesterone, oltre a rilassare i muscoli dell’utero, rilassa anche la valvola che separa l’esofago dallo stomaco, permettendo in questo modo ai succhi gastrici di risalire nell’esofago, causando la spiacevole sensazione di infiammazione. Particolarmente forte è il bruciore durante la notte perché, da distesi, è ancor più facile che il contenuto acido dello stomaco salga su. Rallentando poi anche le contrazioni dello stomaco, rende la digestione più lenta. Lo stomaco, infatti, sotto l’influenza del progesterone, perde tonicità e non riesce a svuotarsi rapidamente.
La pirosi si manifesta nella metà circa delle donne in stato interessante e può verificarsi in qualsiasi momento della gravidanza anche se, come accennato, si accentua nel terzo trimestre poiché l’utero, che via via si ingrandisce, preme sullo stomaco e aumenta la possibilità di reflusso nell’esofago.
E’ possibile tuttavia contenere il fastidio con qualche accorgimento!
Si può aumentare la testata del letto di circa 15 cm ed è preferibile allungarsi sul lato sinistro anziché su quello destro, poiché l’ esofago penetra nello stomaco leggermente a destra. Si può anche mettere un cuscino in più sotto la testa: in questo modo il contenuto acido dello stomaco non può salire facilmente.
E’ bene consumare 5 o 6 pasti al giorno: meglio poco abbondanti e frequenti, mangiare a piccoli bocconi e masticare lentamente. Inoltre, è preferibile evitare di bere molti liquidi durante il pasto; alcun medici consigliano di bere prima del consumo di cibo uno o due sorsi di acqua calda, per preparare lo stomaco alla digestione.
Evitare, per quanto possibile, i prodotti alimentari ricchi in grassi, aromatizzati, acidi e quelli che fermentano. I piatti ricchi o speziati, il cioccolato e i dolci, gli agrumi e i succhi di frutta, il caffè, il tè e l’alcool provocano acidità. I cibi facilmente digeribili sono quelli che appesantiscono meno lo stomaco.
Infine, è bene attendere una buona ora dopo il pasto per riposarsi in posizione orizzontale o semi-seduta.
Tra i rimedi naturali, ricordiamo il consumo di liquirizia che somma un effetto protettivo sulla mucosa intestinale a un’azione anti-infiammatoria. Da provare, a condizione di non soffrire di ipertensione arteriosa.
Anche un infuso di altea o di luppolo toglie un po’ di acidità alla mucosa, così come il decotto di malva e semi di finocchi. L’argilla verde ventilata può essere, invece, assunta per spegnere i bruciori e assorbire i succhi gastrici in eccesso.
Qualora acidità e bruciori di stomaco diventassero insopportabili, è opportuno rivolgersi al medico per prendere in considerazione il ricorso a farmaci specifici.
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